LA VITA DI RELAZIONE

Solitario difficilis vita
Aristotele

Come fare ad uscire da un isolamento sociale anche temporaneo? Perché farlo?

Relazionare con le persone, al di fuori dei familiari, rientra tra le abitudini salutropiche. Una assenza di relazioni sociali comporta unaeccessiva fruizione di altri ambiti di vita, rendendo così irregolare l’Ottagono del benessere e, fuor di metafora, il proprio stile di vita, conl’assunzione di comportamenti patologici.

Solitamente le persone che ricorrono alle cure di un terapeuta hanno, tra l’altro, una ridotta  vita sociale e mancano di rapporti di confidenza, così che raccontano i loro problemi personali, a pagamento, solamente ad un professionista. Chi invece gode di rapporti di confidenza, scelti all’interno delle proprie relazioni interpersonali, difficilmente sceglie uno psicote rapeuta come “confidente”. L’altro, qualunque altro, ancorché semplice conoscente, rappresenta comunque una risorsa di benessere.

Ogni volta che si raccontano all’altro le proprie preoccupazioni automaticamente, solo parlandone, ci si libera in quanto con le parole anche le emozioni fuoriescono, alleggerendoci psicologicamente. Si può godere di un salutare ascolto e comprensione, la cui sensazione comunque allevia una sofferenza momentanea e, o spontaneamente o su richiesta, l’altro ci potrà dire se anche lui si è trovato in situazioni analoghe a quelle da noi raccontate, per scoprire così che anche gli
altri hanno i nostri stessi, o analoghi, problemi. L’altro ci può confortare, se ne abbiamo bisogno. Infine solo parlando con l’altro, un qualsiasi altro che ci ascolti, potremo sapere come un’altra persona ha affrontato o pensa di affrontare problematiche analoghe. Se poi si trova una persona che ci ascolta, ci comprende, ci conforta  (...)

continua con IL MANUALE PRATICO DEL BENESSERE