DR. PAOLO ZUCCONI
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in attesa di ORGASMO
L’orgasmo può ben considerarsi uno dei piaceri della vita. E non sono tanti.
Si tratta di una risposta riflessa (involontaria), raramente controllata, che comporta l’attivazione automatica di un insieme di processi neurofisiologici, come:
- l’aumento della pressione sanguigna,
- l’eccessiva secrezione salivale,
- sudorazione abbondante,
- la congestione facciale e arrossamento cutaneo,
- le contrazioni muscolari automatiche ogni 0,8 secondi,
- il battito cardiaco accelerato,
- la respirazione ansimante e rallentata,
associati ad una coorte soggettiva di processi psichici focalizzati nella sperimentazione di un “diverso livello di coscienza”, con riduzione della stato di vigilanza, quasi come in una forma di autoipnosi, cui segue una sensazione soggettiva di completo e salutare rilassamento.
DISFUNZIONE SESSUALE?
Il mancato raggiungimento dell’orgasmo rientra, secondo i criteri diagnostici internazionali, tra le disfunzioni sessuali.
Nell’uomo tale disturbo è piuttosto infrequente e si presenta nelle forme dell’eiaculazione ritardata e della eiaculazione impossibile o assenza di eiaculazione che, secondo il sessuologo clinico, rimandano a caratteristiche personologiche maladattive e a specifiche psicopatologie da trattare con uno psicoterapeuta.
Relativamente al successo terapeutico, la letteratura scientifica in argomento - molto limitata e non sempre rigorosa nell’esposizione e nella comparazione dei dati e dei casi -riscontra un generale pessimismo prognostico, comunque basato su una ridotta casistica (17,6% di successi), in assenza di psicopatologie in comorbilità.
Molto frequente è invece la mancanza o l’inibizione dell’orgasmo nella donna, particolarmente nelle nubili o sotto i 35 anni, definita “primaria” nel caso in cui non abbia mai avuto in vita sua un’esperienza ritmica con un inizio ed una fine, diversa dal massimo piacere (circa 8%-10% delle pazienti), mentre l’assenza di orgasmo (anorgasmia) subentrata successivamente, spesso in seguito ad un evento traumatico, va riferita alla mancanza di esperienza orgasmica con il partner attuale.
LA VALUTAZIONE SESSUOLOGICA
Durante una necessaria valutazione clinica sessuologica di una lamentata disfunzione orgasmica il sessuologo clinico considera il disfunzionamento sessuale di entrambi i partners (se entrambi presenti), per evitare che un’eventuale inibizione orgasmica femminile (anorgasmia o mancanza di orgasmo nella donna) o la non sincronizzazione dell’eccitazione nel rapporto possano essere addebitate all’eiaculazione precoce del maschio.
Infatti motivi socio-culturali portano a premere più sugli uomini affinché durante il rapporto soddisfino le donne che non viceversa per cui si è più facilmente propensi a vedere, nel mancato controllo orgasmico (anorgasmia), una disfunzione eiaculatoria piuttosto che un problema solo o anche della partner femminile.
LA SOLUZIONE
Per vari disturbi dell’orgasmo la soluzione più pratica è quella di partecipare, dopo accurata e necessaria valutazione clinica da parte di un sessuologo clinico (preferibilmente anche specialista in psicoterapia, meglio se psicoterapia comportamentale), ad una terapia sessuale comportamentale di tipo “mansionale” (individuale e di coppia) in regime ambulatoriale per:
· aumentare la reattività sessuale
· incrementare la ricezione consapevole delle proprie reazioni sessuali,
· favorire piacevoli esperienze sensuali ed emozionali personali e di coppia.
Relativamente al successo terapeutico del raggiungimento dell’orgasmo in donne che non l’hanno mai sperimentato (anorgasmia), neppure con la masturbazione, la letteratura scientifica internazionale prognostica risultati molto più promettenti da parte del sessuologo clinico (meglio se anche specialista in psicoterapia) rispetto a quelle pazienti che lamentano solamente anorgasmia durante il coito.
liberamente tratto da Paolo Zucconi, Il manuale pratico del benessere, Ipertesto editore