IL PARENTE MORENTE

Per il morente (il malato terminale, ad esempio) il problema dell’accettazione della imminente morte si collega al problema più generale dell’informazione precedentemente datagli dai medici sul suo reale stato di malattia.

Non si tratta certo di dire, improvvisamente, al paziente, dopo mesi di silenzio, la cruda verità circa la gravità del suo stato, né di lasciare il malato solo con la sua verità, se pur riferita alla fine del processo diagnostico.

Si tratta invece di dare al malato terminale, fin dall’inizio della sua malattia, per qualsiasi malattia, la possibilità di accedere a tutte le informazioni che lo riguardano.

Si tratta soprattutto di saper aiutare il paziente a superare l’ansia e la disperazione connesse all’informazione diagnostica.

Non è infatti possibile vincere la disperazione ed elaborare meccanismi di difesa adeguati se si è nell’ignoranza del proprio stato e quadro clinico. 

Questo è particolarmente vero di fronte alla malattia inguaribile; il malato grave non può essere aiutato ad avere una buona morte – cioè una morte umana e dignitosa – se non può parlare con qualcuno. Il rifiuto ad affrontare la verità di una diagnosi infausta non è mai motivato dal desiderio del benessere del malato, ma unicamente da un egoistico desiderio protettivo di sé, da parte dei familiari o degli operatori sanitari, incapaci o timorosi di affrontare emotivamente il rapporto con la persona malata.

A questo si deve aggiungere che il paziente - salvo casi rari che vanno valutati - si rende prima o poi conto della gravità delle sue condizioni. Infatti in certe condizioni la sua attenzione e la sua sensibilità si acuiscono. Se la verità gli è stata taciuta, egli può sentirsi tradito e completamente solo. Inoltre egli si renderà comunque conto delle sue condizioni quando, in genere, è già molto debilitato, anche sul piano fisico, ed avrà perciò maggiori difficoltà nel difendersi in modo costruttivo.

Se poi accompagnare un parente alla morte comporta emozioni troppo intense e incontrollabili o si rischiano problematiche impreviste: www.dr-zucconi.it

liberamente tratto da: Paolo Zucconi, Il Manuale pratico del benessere, Edizioni Ipertesto, pag. 448